La discesa agli inferi
Il Aprile 30, 2018 da adminLa Discesa agli Inferi é proprio la Festa delle feste e la Chiesa ne afferma l´importanza in un articolo del Credo, il Simbolo apostolico. Purtroppo la nostra tradizione occidentale ha abbandonato questo tema e le immagini di Cristo che apre le porte di una grotta e fa uscire una fiumana di persone arrivano fino al medioevo col Beato Angelico.
Non si tratta di una fessura da cui ci si infila a fatica, ma della Grazia che ci viene concessa con abbondanza nell´opera salvifica del Cristo, come un fiume in piena. La figura centrale della nostra icona che é questo Cristo luminoso e glorioso scende nell´Ade vittorioso sulla morte, é un vincitore, é un risorto.
Cristo che scende agli Inferi é il Cristo del nostro quotidiano che ci viene a visitare nella nostra vita, nella nostra condizione di stare nella tenebra, nella nostra esistenza umana, nella nostra condizione di incapacitá di amare, di vedere la luce.
Adamo
«Sei disceso sulla terra per salvare Adamo, o Signore, e, non avendolo trovato sulla terra, sei andato a cercarlo fino nell´Ade».
(Enkomia I stanza)
Nell´icona della Discesa agli Inferi Adamo é spesso avvolto in un mantellone che lo rende maestoso, pieno e anche quasi pesante. É sempre inginocchiato e il Cristo che lo prende per mano da proprio l´impressione di tirarlo su.
Eva
«Dal tuo fianco trafitto dalla lancia, o Salvatore, tu distilli la vita su Eva, la madre della vita, che mi esilió dalla vita, e con lei vivifichi anche me».
(Enkomia I stanza)
L´altra figura che accompagna la Discesa agli Inferi é quella di Eva; qualche volta Adamo ed Eva sono dalla stessa parte, peró nella maggior parte delle icone si é imposta questa composizione simmetrica: Cristo al centro, Adamo ed Eva ai lati.
Eva é molto diversa da Adamo e mentre Adamo sembra quasi pesante Eva non lo é affatto.
Del colore rosso del manto di Eva é facile comprendere il simbolo: Eva vuol dire madre dei viventi e quindi il rosso é il colore dell´energia che da la vita, l´amore, la passione, la maternitá .
Davide, Salomone, il Precursore, Abele, Mosé, i profeti
«I prigionieri trattenuti nei ceppi dell´Ade videro la tua incommensurabile misericordia e con passo esultante si affrettarono, o Cristo verso la luce, applaudendo alla Pasqua eterna!».
(Ode V)
Subito dopo vediamo comparire fra i personaggi gli Unti, che attendevano questo momento della salvezza che Cristo risorto ha instaurato nell´Universo. Giovanni Battista, il suo precursore, che anche nell´Ade svolge come il compito di annunciatore: infatti ha sempre la mano protesa ad indicarlo. Altri due personaggi che ritroviamo sempre incoronati sono Davide e suo figlio Salomone.
A questi si aggiungono altri che non hanno una ricorrenza fissa: piú frequentemente c´é Abele, poi Mosé, poi Noé e dei profeti. I profeti sono riconoscibili da uno strano berretto, chiamato berretto frigio, piccolino rosso con una fascia bianca che lo lega, e possono essere Daniele, Michea, ma essendo personaggi secondari nella rappresentazione, non hanno una necessitá di identificazione. Mosé é invece riconoscibile perché regge le tavole della Legge, Noé tiene una piccola barca in mano, Abele ha un bastone da pastore e spesso é vestito di pelliccia.
Immagine e testo: © Christina Munns